Tour de France 2022, il punto di vista di Luke Rowe (Ineos): “Il Froome degli anni d’oro sarebbe stato al livello di Vingegaard e Pogačar”

Luke Rowe è uno dei corridori più esperti in gruppo. Il 32enne britannico è una bandiera dell’attuale Ineos Grenadiers (che in precedenza era Sky, nelle sue varie denominazioni) ed è uno di quelli che raramente dice cose banali. Impegnato nel Tour de France 2022, ha dato il suo contributo di sostegno ai grandi nomi della sua squadra, Geraint Thomas in particolare, ed è anche salito sul podio di Parigi, insieme ai compagni, per ritirare il premio di miglior formazione della Grande Boucle. Dall’alto della sua esperienza, Rowe ha espresso alcune considerazioni sui grandi protagonisti del Tour appena concluso.

“Il livello è più alto che in passato – le parole del britannico a VeloNews – Io non sono uno che guarda molto i numeri, ma si può vedere che si va più veloce, ma è l’evoluzione dello sport: migliora l’equipaggiamento, migliora l’allenamento, migliorano tante cose di contorno. Alla luce di questo, penso che Chris Froome, quello dei tempi d’oro, potesse stare al livello di Jonas Vingegaard e Tadej Pogačar”.

Rowe sottolinea che “in quegli anni Froome correva con relativamente pochi avversari. Noi, per questo, correvamo in modo conservativo. Si è parlato di un modo noioso e robotico di correre da parte nostra (Rowe è stato fidato compagno di Froome nei tre Tour de France vinti in maniera consecutiva, fra il 2015 e il 2017 – ndr) e ripensandoci probabilmente lo era, ma rimane il fatto che all’epoca fosse il modo più efficiente di difendere la Maglia Gialla. Qualsiasi altra squadra avrebbe fatto lo stesso se avesse avuto la forza che avevamo noi all’epoca”.

Il gallese, da vero uomo squadra, parla di Egan Bernal: “A essere ottimisti, l’unico di noi che in questo momento può competere con Vingegaard e Pogačar è lui, se è al meglio. Ora però su Egan c’è un grande punto interrogativo. È tornato in bici e si sta allenando, ma all’inizio di questa stagione lui era il corridore su cui si puntava e avrebbe potuto quantomeno sfidare quei due. Avrebbe potuto batterli? Questo non lo so. Quei ragazzi stanno volando. Thomas è stato terzo nella generale è credo che non ci sia da vergognarsi nel dire che lui è stato il terzo miglior corridore di questo Tour”.

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